Definire il tempo della prestazione odontoiatrica è un’operazione piuttosto semplice ma incontra l’ostilità della maggior parte dei dentisti. Il dentista medio, infatti, ritiene erroneamente che stabilire un tempo nel quale le prestazioni devono essere eseguite all'interno del proprio studio rappresenti un'ingerenza o una limitazione della propria autonomia e discrezionalità operativa. In realtà le cose stanno diversamente: il tempo della prestazione è semplicemente un indicatore che può essere utilizzato dal dentista per misurare l’efficienza del proprio studio a parità di efficacia della prestazione eseguita. In sostanza apre un'opportunità di controllo che il dentista può cogliere oppure no.
Continua a leggereArgomento: Controllo di gestione
Perché parlare di profittabilità delle prestazioni odontoiatriche?
Sintetizzando al massimo, ci sono tre tipologie di dentisti insoddisfatti:
Continua a leggerePer comprendere il senso del Cruscotto di Studio ed apprezzarne il valore bisogna innanzitutto porsi delle domande: è possibile per un dentista conoscere lo stato di salute del proprio studio, oltreché quello dei propri pazienti? In che modo il dentista può valutare se il proprio studio gode di buona salute economica e finanziaria? È un’operazione alla portata di tutti i dentisti, o servono competenze specifiche? Quanto lavoro, tempo, fatica comporta quest’operazione? Quali sono i parametri giusti su cui fare le valutazioni?
Continua a leggereÈ ormai risaputo che negli ultimi anni la già veloce evoluzione digitale abbia subito un’ulteriore accelerazione. Malgrado i tempi sembrino maturi per un’apertura universale all’utilizzo di sistemi digitali, però, c’è ancora un importante numero di cliniche medico-odontoiatriche lontane dal cambiamento.
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