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Allerta anamnesi in Agenda, nascondere KPI e BEP dalla Dashboard e altre novità...

Ecco l'elenco delle nuove funzionalità e modifiche che puoi trovare su AlfaDocs.

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Da dentista a leader

Questo articolo è stato scritto da Federico Iemma, Consulente Senior Resp. Tecnico e Sales Specialist per Trenta2. 

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L'utile o guadagno dello studio dentistico (EBIT)

In ambito di impresa, l’utile di esercizio viene comunemente definito EBIT, che è l’acronimo di Earnings Before Interests and Taxes (entrate prima degli interessi e delle tasse). La definizione è particolarmente adatta anche alla realtà economica dello studio dentistico. È fondamentale sottolineare, in premessa, che l'EBIT rappresenta gli utili o i guadagni dello Studio inteso come impresa e non dei professionisti che vi lavorano all'interno, siano essi titolari dello studio stesso oppure collaboratori esterni. È opportuno infatti che i titolari dello studio imparino a considerare il proprio compenso personale come un costo variabile dello studio (come descritto a proposito dei Costi Variabili alla voce “costo operatore”), adottando, in una prospettiva capitalistica, una posizione “terza” rispetto alla loro impresa. L’EBIT (o utile) finale dello studio per ogni anno di esercizio, infatti, non è detto che ritorni ai titolari in termini di compenso o di dividendi. Il suo impiego più corretto è quello destinato per esempio ai fondi di riserva straordinari, agli investimenti, all'adozione di politiche incentivanti, ecc.

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Il Margine di Contribuzione nella pratica odontoiatrica

A cosa serve calcolare il Margine di Contribuzione?

Il Margine di Contribuzione è un valore numerico che può essere riferito ad una singola prestazione professionale, ad una serie di prestazioni (per esempio un preventivo), oppure a tutta l’attività professionale svolta in un certo periodo (l’insieme delle prestazioni di un anno). Il senso fondamentale del Margine di Contribuzione è quello di dare informazioni al titolare di un'impresa, e quindi al dentista titolare di studio, sulla convenienza economica di una prestazione (o di un insieme di prestazioni) ad una certa tariffa. In particolare, il Margine di Contribuzione può essere utile per stabilire qual è la tariffa più bassa alla quale la prestazione (o l’insieme delle prestazioni) è ancora conveniente economicamente.

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Quale software gestionale per un dentista giovane?

Questa è la storia di Alberto. Alberto è un giovane dentista di 32 anni, alle prese con l’avvio del suo studio. È un periodo molto stressante, ricco di opportunità, ma anche di rischi. Per questo è importante prendere con cura ogni singola decisione. Tra le decisioni da prendere, c’è quella del software gestionale. Alberto inizia a fare alcune ricerche e scopre che esistono due tipi di software per dentisti: quelli installati e quelli in cloud. Quale scegliere? In quest’articolo suggeriamo ad Alberto e a tutti i giovani dentisti 3 motivi per avviare lo studio con un software gestionale in cloud.

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La Tariffa della prestazione odontoiatrica

Cos'è la Tariffa di una prestazione?

 

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I Costi Fissi dello Studio Dentistico

Definizione di Costi Fissi.

I Costi Fissi, in qualsiasi impresa, sono quella parte dei costi che non risente dei volumi di attività dell’impresa stessa. Questa caratteristica li distingue dai Costi Variabili. Per il solo fatto di esistere, uno studio dentistico sostiene dei costi il cui ammontare è indipendente dal fatto che all'interno dello studio si lavori tanto, poco o addirittura non si lavori affatto. Estremizzando il concetto, possiamo dire che uno studio che rimanga chiuso al pubblico per un certo periodo, non produce ricavi, ma sostiene inalterati i propri Costi Fissi. I Costi Fissi sono di solito per uno studio dentistico la parte più consistente dei costi totali di gestione.

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I Costi Variabili dello Studio Dentistico

Definizione di Costi Variabili.

Per Costi Variabili di un'impresa si intendono tutti i costi che derivano dalla produzione vera e propria di un bene (oggetto, servizio o prestazione professionale). Lo stesso vale per uno studio dentistico. I Costi Variabili sono contrapposti ai Costi Fissi proprio perché legati all'attività vera e propria dello studio. Uno studio che effettua prestazioni genera implicitamente dei Costi Variabili che dovrà pagare, per esempio, ai fornitori. Uno studio che è inattivo, di contro, non genera alcun costo variabile. Inoltre, l’ammontare dei Costi Variabili dello Studio Dentistico è proporzionale ai volumi di prestazioni erogate e, quindi, varia (da qui il nome “variabili”) con il variare dell’attività.

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Il Tempo della prestazione odontoiatrica

Definire il tempo della prestazione odontoiatrica è un’operazione piuttosto semplice ma incontra l’ostilità della maggior parte dei dentisti. Il dentista medio, infatti, ritiene erroneamente che stabilire un tempo nel quale le prestazioni devono essere eseguite all'interno del proprio studio rappresenti un'ingerenza o una limitazione della propria autonomia e discrezionalità operativa. In realtà le cose stanno diversamente: il tempo della prestazione è semplicemente un indicatore che può essere utilizzato dal dentista per misurare l’efficienza del proprio studio a parità di efficacia della prestazione eseguita. In sostanza apre un'opportunità di controllo che il dentista può cogliere oppure no.

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La profittabilità delle prestazioni odontoiatriche

Perché parlare di profittabilità delle prestazioni odontoiatriche?

Sintetizzando al massimo, ci sono tre tipologie di dentisti insoddisfatti:

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