La paura del dentista ci accompagna fin da quando siamo bambini. È una paura che, in forme lievi, colpisce buona parte della popolazione, senza comunque compromettere la nostra vita sociale. In forme più gravi, però, diventa una vera e propria fobia: la dentofobia. Essa è caratterizzata da disturbi del sonno prima della visita, batticuore, tremore, nausea, conati di vomito, e altri sintomi tipici delle fobie. Come nelle altre fobie, anche nel caso della dentofobia si cerca di evitare la causa della paura, cioè il dentista. Con tutte le conseguenze negative sulla salute e sull’autostima del paziente. Ma da cosa nasce questa paura? Uno studio psicologico indiano ha cercato di dare la risposta a questa domanda, individuando 9 fattori associati alla paura del dentista.
1. CARATTERISTICHE DELLA PERSONALITÀ.
È stata dimostrata una relazione tra il tipo di personalità del paziente e la sua dentofobia. In particolare, i soggetti con disturbi d’ansia e/o disturbi depressivi sono maggiormente predisposti ad avere paura del dentista.
2. PAURA DEL DOLORE.
La paura del dolore è la componente principale della dentofobia. I fattori più associati alla paura del dolore sono le iniezioni e il trapano. I trattamenti più spaventosi sono le estrazioni dei denti e i trattamenti della radice.
3. LA RELAZIONE DENTISTA-PAZIENTE.
Questo è un punto forse sottovalutato da molti, ma la relazione che il dentista instaura con il paziente può essere fondamentale nell’amplificare o ridurre le sue paure. Ad esempio, alcuni risultati mostrano che aver visto il dentista arrabbiato, o aver notato in lui degli atteggiamenti altezzosi, amplifica le paure del paziente. Inoltre, i dentisti ansiogeni sono quelli che sottovalutano la paura del proprio paziente o, addirittura, incolpano il paziente di questa paura.
4. ESPERIENZE NEGATIVE.
La paura del dentista, a volte, origina da esperienze negative avvenute nel passato del paziente e da lui inconsciamente associate al dentista. Anche l’educazione dei genitori durante la prima infanzia gioca un ruolo importante. I genitori, infatti, possono trasmettere la loro ansia e le loro fobie ai figli, i quali cresceranno riattuando i modelli comportamentali appresi nell’infanzia.
5. GENERE.
La paura del dentista è maggiormente diffusa tra le donne. Come mai? Qui la letteratura scientifica propone due risposte: la prima è che le donne hanno una soglia del dolore più bassa e, come abbiamo visto più sopra, la paura del dolore è fortemente correlata con la paura del dentista. La seconda spiegazione, invece, è che gli uomini siano più riluttanti a confessare la loro paura, alterando quindi i risultati delle interviste.
6. ETÀ
Diversi studi mostrano che la paura del dentista è più diffusa tra la popolazione giovane (in particolare gli under 20), mentre diminuisce con l’aumentare dell’età (in particolare dopo i 60).
7. STORIA FAMILIARE.
Al contrario degli altri fattori visti fin qui, il rapporto tra la storia familiare del paziente e la sua paura del dentista non è stato molto studiato dalla letteratura scientifica. Rimane pertanto indefinito il ruolo che la storia familiare svolge nella formazione della dentofobia. Ad ogni modo, dai risultati di uno studio è emerso che il 55,9% di coloro che sviluppavano la dentofobia da piccoli, avevano un familiare a sua volta dentofobico. Insomma, la paura del dentista potrebbe essere ereditabile.
8. IL MODELLO DI VULNERABILITÀ COGNITIVA.
Secondo questo modello psicologico, le paure originano dal modo in cui percepiamo cognitivamente la situazione. Nel caso della visita dentistica, i soggetti dentofobici percepiscono la situazione come non-controllabile, imprevedibile e pericolosa. Da questa percezione origina la loro paura.
9. MOTIVAZIONE AL TRATTAMENTO DENTALE
La motivazione può sicuramente aiutare a gestire e regolare la propria paura. Un primo tipo di motivazione è sottoporsi al trattamento per evitare le critiche degli altri e del dentista, o per evitare di sottoporsi a trattamenti più dolorosi in futuro. Esiste però anche un tipo di motivazione introiettata, ovvero una motivazione per cui non ci si vergogna delle critiche degli altri, ma delle proprie critiche interiori e del senso di colpa. Un terzo tipo di motivazione è quando le persone riconoscono il valore sottostante a un comportamento; nel nostro caso, le persone riconoscono il valore per la salute e il benessere di sottoporsi a un trattamento dentale. Un quarto tipo di motivazione consiste nell’avere come modelli di comportamento dei genitori che riconoscono il valore delle visite dentali e lo trasmettono ai figli, effettuando visite periodiche.
Come abbiamo visto, la paura del dentista è associata a diversi fattori: anagrafici, psicologici, biografici, sociali. Come dentisti, è importante non sottovalutare la paura dei propri pazienti, sforzandosi piuttosto di individuarne le cause, per trovare delle soluzioni. La paura, infatti, spinge molte persone ad evitare il dentista, compromettendo così la propria salute.
Ti è mai capitato di vivere un’esperienza particolarmente negativa con un paziente pauroso? Pensi ci possano essere altri fattori associati alla dentofobia? Scrivilo in un commento qui sotto!
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