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Come ottimizzare la gestione dei preventivi nello studio medico

 

  1. Migliorare l'esperienza dei pazienti e l'efficienza dello studio medico
  2. Velocizzare e semplificare la gestione dei preventivi
  3. Preventivi scartati: un'opportunità di crescita

 

Quando si parla della creazione e della gestione dei preventivi nel settore sanitario, le implicazioni di questo processo non sono soltanto finanziarie: questo processo incide infatti sull'accessibilità ai servizi sanitari, sulla chiarezza dei costi per i pazienti e sull'efficienza complessiva della struttura medica. 

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I vantaggi economici della stampa 3D nello studio dentistico: un caso di studio

Questo articolo è stato scritto da Valentina Invernizzi, responsabile Marketing presso Manufat, azienda di Lecco operante nel settore della vendita e assistenza di stampanti 3D. L’articolo è la terza parte di una trilogia dedicata alla stampa 3D nello studio dentistico. Trovi il primo articolo della trilogia qui e il secondo qui.

La tecnologia di stampa 3D SLA ha il potere di semplificare il processo produttivo di applicazioni e attrezzature utili ad ogni professionista del settore dentale.

Nell’ultimo articolo di questa trilogia svolgiamo l’analisi della profittabilità economica di una prestazione, la cui esecuzione può essere semplificata grazie alla stampante 3D desktop Formlabs Form 2. Lo scopo dell’analisi è confrontare la profittabilità economica della prestazione quando viene eseguita senza stampante 3D con quando, invece, viene eseguita con la stampante 3D. Con la stampante 3D la prestazione è economicamente più vantaggiosa? Di quanto?

Il software utilizzato per effettuare l’analisi è AlfaDocs. La prestazione che analizziamo è l’impianto endosseo inserito con dima chirurgica.

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Quanto mi faccio pagare per le prestazioni che svolgo?

Questo articolo è stato scritto da Toshiro Savoia, coach e consulente specializzato nella consulenza di strutture odontoiatriche.

Sulla base di quali presupposti hai strutturato il tuo listino?

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Dagli Studi di Settore agli Indicatori di Compliance

Tra le principali novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2017 c’è la sostituzione degli Studi di Settore con i nuovi Indicatori di Compliance, a partire dal 31 dicembre 2017. In quest’articolo descriviamo le caratteristiche principali di questo nuovo strumento.

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L'utile o guadagno dello studio dentistico (EBIT)

In ambito di impresa, l’utile di esercizio viene comunemente definito EBIT, che è l’acronimo di Earnings Before Interests and Taxes (entrate prima degli interessi e delle tasse). La definizione è particolarmente adatta anche alla realtà economica dello studio dentistico. È fondamentale sottolineare, in premessa, che l'EBIT rappresenta gli utili o i guadagni dello Studio inteso come impresa e non dei professionisti che vi lavorano all'interno, siano essi titolari dello studio stesso oppure collaboratori esterni. È opportuno infatti che i titolari dello studio imparino a considerare il proprio compenso personale come un costo variabile dello studio (come descritto a proposito dei Costi Variabili alla voce “costo operatore”), adottando, in una prospettiva capitalistica, una posizione “terza” rispetto alla loro impresa. L’EBIT (o utile) finale dello studio per ogni anno di esercizio, infatti, non è detto che ritorni ai titolari in termini di compenso o di dividendi. Il suo impiego più corretto è quello destinato per esempio ai fondi di riserva straordinari, agli investimenti, all'adozione di politiche incentivanti, ecc.

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Il Margine di Contribuzione nella pratica odontoiatrica

A cosa serve calcolare il Margine di Contribuzione?

Il Margine di Contribuzione è un valore numerico che può essere riferito ad una singola prestazione professionale, ad una serie di prestazioni (per esempio un preventivo), oppure a tutta l’attività professionale svolta in un certo periodo (l’insieme delle prestazioni di un anno). Il senso fondamentale del Margine di Contribuzione è quello di dare informazioni al titolare di un'impresa, e quindi al dentista titolare di studio, sulla convenienza economica di una prestazione (o di un insieme di prestazioni) ad una certa tariffa. In particolare, il Margine di Contribuzione può essere utile per stabilire qual è la tariffa più bassa alla quale la prestazione (o l’insieme delle prestazioni) è ancora conveniente economicamente.

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La Tariffa della prestazione odontoiatrica

Cos'è la Tariffa di una prestazione?

 

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I Costi Fissi dello Studio Dentistico

Definizione di Costi Fissi.

I Costi Fissi, in qualsiasi impresa, sono quella parte dei costi che non risente dei volumi di attività dell’impresa stessa. Questa caratteristica li distingue dai Costi Variabili. Per il solo fatto di esistere, uno studio dentistico sostiene dei costi il cui ammontare è indipendente dal fatto che all'interno dello studio si lavori tanto, poco o addirittura non si lavori affatto. Estremizzando il concetto, possiamo dire che uno studio che rimanga chiuso al pubblico per un certo periodo, non produce ricavi, ma sostiene inalterati i propri Costi Fissi. I Costi Fissi sono di solito per uno studio dentistico la parte più consistente dei costi totali di gestione.

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I Costi Variabili dello Studio Dentistico

Definizione di Costi Variabili.

Per Costi Variabili di un'impresa si intendono tutti i costi che derivano dalla produzione vera e propria di un bene (oggetto, servizio o prestazione professionale). Lo stesso vale per uno studio dentistico. I Costi Variabili sono contrapposti ai Costi Fissi proprio perché legati all'attività vera e propria dello studio. Uno studio che effettua prestazioni genera implicitamente dei Costi Variabili che dovrà pagare, per esempio, ai fornitori. Uno studio che è inattivo, di contro, non genera alcun costo variabile. Inoltre, l’ammontare dei Costi Variabili dello Studio Dentistico è proporzionale ai volumi di prestazioni erogate e, quindi, varia (da qui il nome “variabili”) con il variare dell’attività.

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Il Tempo della prestazione odontoiatrica

Definire il tempo della prestazione odontoiatrica è un’operazione piuttosto semplice ma incontra l’ostilità della maggior parte dei dentisti. Il dentista medio, infatti, ritiene erroneamente che stabilire un tempo nel quale le prestazioni devono essere eseguite all'interno del proprio studio rappresenti un'ingerenza o una limitazione della propria autonomia e discrezionalità operativa. In realtà le cose stanno diversamente: il tempo della prestazione è semplicemente un indicatore che può essere utilizzato dal dentista per misurare l’efficienza del proprio studio a parità di efficacia della prestazione eseguita. In sostanza apre un'opportunità di controllo che il dentista può cogliere oppure no.

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