“Ogni lasciato è perduto”: prolunga e rafforza la relazione del tuo studio con il paziente
Come professionisti nel campo sanitario, spesso crediamo che la parte più difficile della relazione medico-paziente sia crearne una. In realtà, il vero ostacolo è mantenere una relazione costante e proficua nel corso degli anni.
Non è un concetto legato solo al mondo sanitario, anzi... ha la sua origine nel mondo dell’informatica e dell’intrattenimento. La “sindrome da secondo prodotto” (o “Second-product syndrome”) ha visto crollare persino chi ha coniato questo termine, ovvero una figura di riferimento nel campo dell'imprenditoria: stiamo parlando di Steve Jobs.
Co-fondatore di Apple e finanziatore dietro l’ascesa di Pixar (la compagnia cinematografica che ha prodotto diversi successi animati degli ultimi tre decenni), Jobs ha raccontato: “Ho visto compagnie avere un grande successo con il loro primo prodotto e applicare gli stessi principi per il secondo. Quando questo falliva sul mercato, non sapevano spiegarsi perché”.
La stessa identica cosa può capitare a un dottore. Magari abbiamo un paziente in prima visita, che è venuto da noi per un’emergenza. Lo curiamo bene, lo “coccoliamo” in ogni ambito possibile, clinico ed extra-clinico.
Anche il paziente è contento e ci ringrazia dell’aiuto… ma quando gli proponiamo un piano di cura per risolvere altri problemi rilevati in prima visita, il paziente si tira indietro. È dubbioso e noi non capiamo perché. Trasudiamo preparazione e organizzazione, com’è possibile? Non era contento fino a un minuto fa?
Qui interviene il momento del Check-Out, dove si chiude la prima visita e si apre l’occasione per la seconda: lo studio deve fare il possibile per fidelizzare il paziente. E ci sono tre passi che ti aiutano a farlo.
Benvenuti a un altro blog post dell'AlfaDocs Academy, che vi racconta cosa sia la Digital Patient Experience e di come migliorare l’efficienza del vostro studio medico. In questo articolo, per l’appunto, parliamo del Check-Out della prima visita.
Proteggi il tuo flusso di cassa con la dilazione del pagamento
Nella prima parte della Digital Patient Experience, abbiamo visto come il paziente può prenotare solo se paga in anticipo una prima parte della prestazione. Con la prima visita ormai conclusa, lo studio deve proteggere il proprio flusso di cassa, facendo completare il pagamento.Rateizzare i pagamenti non solo conviene allo studio, ma è ormai pratica diffusa, arrivata anche in campo medico. Pensa che, tra i tuoi pazienti, quasi il 50% approvava i pagamenti medici a rate… nel 2015! Con la pandemia di COVID-19 e il rallentamento dell’economia, questo tipo di pazienti saranno sempre più diffusi.
L’obiettivo dello studio è evitare che il paziente scompaia nel nulla, senza pagare. Per una dinamica positiva nel rapporto medico-paziente, lo studio accetta il pagamento a rate e va incontro al paziente, purché il pagamento venga completato immediatamente dopo la prima visita. Tutti ne escono vincitori: il paziente è soddisfatto, lo studio protegge il flusso di cassa.
Sicura, immediata, protetta: dai al paziente la fattura che desidera
Una seconda via per fidelizzare il paziente si trova nel connubio tra comodità e sicurezza. Uno studio che si affida al cartaceo e a pratiche consolidate deve relazionarsi con un mondo che va sempre più veloce. Con pazienti sempre più esigenti, che vogliono tutto e subito. E tra le cose che bramano, c’è una fattura più agile da condividere.
Abbiamo spiegato perché lo studio medico dovrebbe adattarsi, ma come? Prendiamo proprio la fattura: teoricamente può essere condivisa via carta, e-mail o software. Perché il software è l’opzione migliore? Tramite software, la fattura condivisa è sempre conservata in un posto sicuro, in cloud e facile da trovare.
Con la fattura condivisa via software in cloud, il paziente trova la fattura con un clic. Dati protetti, maggior comodità e addio preoccupazioni: la tecnologia migliora la vita di un paziente più soddisfatto (e dello studio, che ha un archivio più organizzato e ordinato).
Tieni sempre d’occhio il paziente: il secondo appuntamento
Se volessimo parafrase un famoso proverbio, “ogni lasciato è perduto”. Un paziente a cui lo studio non prenota un secondo appuntamento è molto probabile che non si ripresenti più. È qualcosa che lo studio non può permettersi: più il paziente è fidelizzato, più la relazione si allunga, più ne beneficia la redditività dello studio.Se il paziente ha il tuo stesso obiettivo e vuole proseguire questa relazione, le probabilità di successo sono molto alte. Se invece il paziente avesse ancora dei dubbi, fissare un secondo appuntamento ci crea una chance di convincerlo, di tenerlo sott’occhio nel nostro radar.
Per riassumere, quindi, cosa fidelizza il paziente nella relazione con lo studio al momento del Check-Out della prima visita?
- Un pagamento rateizzato.
- Una fattura facile e sicura da condividere.
- Un secondo appuntamento.
- BONUS: Risparmio sui costi con l'addio al cartaceo.
Fidelizza i tuoi pazienti in tre passi
Se cura questi tre aspetti, lo studio avrà pazienti sempre più fidelizzati! È tutto per questa volta: continua a seguire gli aggiornamenti del blog, anche sui nostri canali (Facebook, Instagram e Linkedin). La Digital Patient Experience non finisce qui: rimani connesso per gli aggiornamenti su come trasformare il lato extra-clinico del tuo studio medico tramite il digitale.
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