Le buone pratiche per creare un piano di cura rappresentano un momento importante della comunicazione dentista-paziente, eppure passare dalla teoria all'azione per uno studio odontoiatrico può sembrare complicato. Niente di impossibile, basta fare propri alcuni punti chiave.
Un buon preventivo deve permettere ai pazienti di comprendere appieno le prestazioni che l'odontoiatra reputa adeguate alla diagnosi. In caso di resistenza il lavoro dell’odontoiatra sarà rallentato, poiché il paziente sarà restio a seguire il percorso più adeguato.
La relazione dentista-paziente si fonda sulla fiducia, come abbiamo già avuto modo di scrivere in questo blog: da parte del paziente non si tratta solo di risparmiare, comprendere il percorso è fondamentale. La professionalità di un odontoiatra si misura non soltanto dalla sua competenza clinica, ma soprattutto dalla fiducia che riuscirà ad instaurare nei suoi pazienti.
Non esistono buone pratiche per un preventivo trasparente che non ammettano l'incontro con le esigenze del paziente, che non comprendano dedicare tempo per spiegare semplicemente a cosa sarà sottoposto. Si tratta di un fondamento deontologico identificato nelle raccomandazioni di ANDI e Ministero della Salute, non soltanto una pratica di fidelizzazione.
In questo articolo cercheremo di identificare 4 buone pratiche per creare un piano di cura orientato alla collaborazione del paziente. Le nuove linee-guida indicano il tempo della comunicazione dentista-paziente come tempo di cura: gli approcci potranno essere molti, ma il punto di partenza sarà sempre la trasparenza (soprattutto nella compilazione del preventivo!).
1. Creare un piano di cura specifico è prima tra le buone pratiche per un preventivo trasparente
La prima tra le buone pratiche per un corretto piano di cura è certamente l'attenzione verso il paziente: per sviluppare un’anamnesi specifica e completa occorre ascoltare. Uno studio professionale è uno studio che non lascia nulla al caso, che raccoglie impressioni, preoccupazioni e segnalazioni da parte dei pazienti.
Compilare una scheda anamnesi completa è infatti strettamente collegato alla creazione di un piano di cura e andrà compilata con precisione, includendo tutte le patologie pregresse e la storia clinica del paziente. Ciò deve essere tenuto in alta considerazione dallo studio anche per i vecchi pazienti con aggiornamenti continui.
Alcuni software gestionali avanzati permettono persino di inserire delle notifiche per singolo paziente direttamente nell'agenda, così da non perdere nessun dato ed elaborare con sempre maggior specificità il piano di cura. Alcune patologie richiedono particolare attenzione.
Tra le notizie cliniche più importanti figurano ovviamente allergie, rischi di infezione, imprevisti nutrizionali, patologie croniche e infettive. Sempre più frequentemente ci si ritrova a dover comporre piani di cura per pazienti allergici agli antibiotici, oppure al lattosio - ci si potrebbe stupire di quanti farmaci contengano lattosio!
2. Creare un piano di cura accessibile anche ai non specialisti
Il piano di cura deve essere specifico e completo, indicare quali sono i trattamenti da fare in modo semplice e chiaro, così che il paziente possa capire perfettamente a cosa si sta sottoponendo e a cosa sta andando incontro.
Uno studio odontoiatrico professionale può adottare molti metodi, ad esempio spiegare con analisi e lastre alla mano. Gran parte delle volte, però, il problema si ripropone: spiegare a voce ciò che per un odontoiatra è tutto sommato scontato può trasformarsi in una vera sfida.
Il buon odontoiatra deve essere un eccellente comunicatore: può sembrare uno sforzo inutile e faticoso, ma può fare la differenza tra un odontoiatra e l'altro. I pazienti non amano essere trattati come clienti e il lavoro dell'odontoiatra non è un prodotto da comprare e poi uscire dallo studio.
La comunicazione dentista-paziente deve essere coltivata e nel caso degli odontoiatri un piano di cura visivo è certamente il mezzo più efficace per aumentare la fiducia e la comprensione del proprio lavoro.
Un piano di cura espresso in forma grafica, inoltre, è più semplice da illustrare anche ai pazienti più inconsapevoli: il giusto mezzo per instaurare un rapporto di fiducia e risparmiarsi la fatica di lunghe spiegazioni.
3. Creare un piano di cura realistico per tempo e obiettivi
Tra le buone pratiche per un piano di cura rientra anche non perdere il focus sull'efficacia delle prestazioni e le loro tempistiche. Stilare una lista di interventi prioritari rispetto ad attività secondarie può essere una buona soluzione per andare incontro alla disponibilità di tempo e di spesa del proprio paziente.
La comunicazione dentista-paziente poggia su un equilibrio più o meno stabile, tutto dipende da quanto e come le parti riescano ad incontrarsi. Un paziente coinvolto direttamente nel proprio piano di cura seguirà le indicazioni terapeutiche con convinzione, facilitando il lavoro dell'odontoiatra.
Gli obiettivi quindi dovranno essere definiti secondo un tempo stabilito, ma senza omettere i rischi. Un paziente conscio dei rischi del lavoro dell'odontoiatra avrà gli strumenti per capire ciò che non va e magari collaborare con l'odontoiatra per risolvere, senza sentirsi vittima di un raggiro o di un medico negligente.
Il rapporto di fiducia sarà rafforzato e la collaborazione porterà tantissimi benefici sia di salute, ma anche di gestione. Lo studio deve certamente pensare agli incassi ed elaborare un piano di cura ben strutturato nel tempo per scadenze di pagamento permetterà anche al paziente di ottemperare senza problemi.
Il modo migliore per dare notizia delle spese è l'elaborazione di un preventivo chiaro e preciso. Non si tratta solo di un obbligo di legge, ma di uno strumento per rafforzare la comunicazione dentista-paziente, un modo in più per entrare in collaborazione.
4. Creare un preventivo trasparente e ben strutturato
Tra le 4 buone pratiche utili alla costruzione di un buon piano di cura rientra la costruzione di un preventivo trasparente e ben strutturato nel tempo: la stima dei costi e il compenso che l'odontoiatra dovrà ricevere per le prestazioni effettuate e da effettuare dovrà corrispondere a scadenze definite.
La Legge Concorrenza ha reso obbligatoria la consegna di preventivi in forma scritta o digitale, in qualche modo suggerendo agli odontoiatri di migliorare la loro comunicazione con i pazienti, puntando sulla trasparenza a favore della loro professionalità.
Compilando un preventivo accurato sulle prestazioni da effettuare, il paziente saprà quali dovrà affrontare e per quale ragione, senza doversi preoccupare di costi impliciti non specificati.
Le 4 buone pratiche per un piano di cura portano al digitale
Con un gestionale come AlfaDocs ogni studio può compilare un preventivo digitale completo e personalizzabile nel testo di accettazione. I piani di cura in forma grafica garantiscono chiarezza e precisione, facilitando tutte le spiegazioni che l'odontoiatra vorrà condividere con il paziente.
Ogni prestazione effettuata e da effettuare sarà tenuta sotto controllo con rapidità e sarà più semplice evidenziare le priorità.
Compilare il Piano di cura con AlfaDocs è facile e veloce, anche in forma grafica!
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